Novità

Altri mondi

a cura di Bernardo Innocenti



  • AROS

    Logo AROS Il futuro di AROS, progetto che mira a riscrivere l'intero sistema operativo di Amiga con codice C portabile, sembra essere incerto. Sebbene i programmatori coinvolti nello sviluppo siano tuttora molto motivati, permangono dubbi sulla legalità del progetto, che potrebbe infrangere diversi brevetti appartenuti un tempo a Commodore e che adesso sono stati ceduti a Gateway. Le leggi che regolamentano lo sfruttamento commerciale del software in molti paesi permettono di scrivere interfacce software e programmi compatibili con altri già esistenti, ed in alcuni casi consentono persino di ricorrere a tecniche di reverse-engineering (disassembling, trace, etc.) per ottenere informazioni utili al fine di ottenere la compatibilità. Purtroppo, in molti casi non è lecito riprodurre le "invenzioni" coperte da brevetto che fanno parte di un software, come è il caso, si dice, degli schermi sovrapponibili di Intuition. E' prassi comune brevettare diverse caratteristiche di un sistema operativo in modo da rendere più difficile ad eventuali concorrenti la creazione di un sistema compatibile. Alcuni ricorderanno la feroce battaglia legale con cui Apple contestò diversi aspetti di Windows 1.0 che erano troppo simili a elementi del System coperti da brevetto. Dal momento che AROS non è un progetto con fine di lucro, gli autori temono di dover fronteggiare prima o poi una causa legale che certamente li ridurrebbe sul lastrico. Pur continuando lo sviluppo, hanno deciso di interrompere la distribuzione al pubblico degli archivi di installazione e dei sorgenti di AROS fintanto che la situazione non sarà stata chiarita. Per adesso, quindi, l'accesso agli ultimi aggiornamenti di AROS è possibile solamente agli sviluppatori che fanno parte del progetto.

    Nel frattempo, queste sono le cifre ufficiali sullo stato di AROS al 2 Luglio 1998:

    Delle 1308 funzioni contenute nel sistema,

    • 679 (pari al 51.91% del totale) sono già state completate,
    • 198 (pari al 15.14% del totale) sono in corso di sviluppo,
    • 431 (pari al 32.95% del totale) devono ancora essere scritte.

    L'organizzazione del progetto sembra essere adeguata per la mole del codice che contiene (oltre 9MB). Oltre alle librerie e ai device contenuti nella ROM di Amiga, AROS integra diversi programmi e file che fanno parte del Workbench 3.1 e diversi tool di sviluppo che facevano parte del 3.1 DTK. AROS è progettato per funzionare come sistema operativo nativo di Amiga che mantiene la compatibilità a livello binario con le attuali applicazioni, oppure come programma per Linux che permette di ricompilare, spesso senza dover apportare alcuna modifica al codice, le applicazioni scritte per Amiga. In futuro, quando AROS sarà abbastanza completo, sarà possibile far girare AROS su diverse piattaforme come un sistema operativo a sè stante.

    Riferimenti

    Sito Internet:

    http://www.aros.org/

    E-mail:

    Aaron Digulla <digulla@wi-pc44.fh-konstanz.de>


  • Debian68k

    Dopo una lunga attesa, sul sito www.debian.org è possibile leggere l'annuncio del rilascio della distribuzione Debian 2.0 (nome in codice Hamm), che adesso include anche una distribuzione completa per sistemi basati su CPU 68k, identica come contenuti a quella i386. Perciò ci aspettiamo che prossimamente sia possibile installare Linux su Amiga con la stessa semplicità con cui si installa su un PC. Anzi, su Amiga non dovremo neppure preoccuparci di risolvere i vari "conflitti" che talvolta su PC affliggono persino Linux. E' auspicabile che la Debian68k sarà presto reperibile anche nei set di CD di Linux che si vendono praticamente ovunque.

    Riferimenti

    Sito Internet:

    http://www.debian.org/

    FTP:

    ftp://ftp.de.debian.org/debian/


  • Linux APUS

    I possessori di schede PowerUP saranno lieti di sapere che la Phase 5 qualche tempo fa ha favorito l'avvio di un progetto per la creazione di un kernel Linux per la propria scheda PPC, i cui frutti iniziano a maturare adesso.

    Il nuovo kernel si chiama Linux APUS (Amiga PowerUp System) ed attualmente è in fase avanzata di sviluppo. Linux APUS deriva in parte da LinuxPPC ed in parte da Linux68k, del quale sfrutta i driver creati per l'hardware specifico di Amiga.

    Il necessario per provare ad installare Linux APUS può essere prelevato dal sito ftp riportato in calce, assieme alla documentazione sul progetto e agli immancabili sorgenti. Il resto del sistema operativo Linux si basa sulla distribuzione RH/PPC 1998, ovvero i packages Red Hat utilizzabili con tutte le versioni PowerPC di Linux. In futuro è prevista la ricongiunzione del progetto con LinuxPPC.

    Riferimenti

    FTP:

    ftp://sunsite.auc.dk/local/os/linux/apus/


  • MkLinux

    MkLinux Logo Notevole il clamore suscitato già qualche mese fa dalle prime pre-release funzionanti di MkLinux, un kernel Linux per PowerPC già molto maturo che sorprendentemente si basa sul Mach, il brillante microkernel reso celebre da NeXT/OpenStep. Il kernel di Linux è stato adattato a funzionare come sottosistema del microkernel Mach, che svolge la funzione di HAL (Hardware Abstraction Layer) ed è quindi l'unica parte del sistema operativo ad essere a contatto diretto con l'hardare sottostante. Dal momento che il Mach è stato già adattato a diverse CPU ed in futuro potrà essere facilmente reso disponibile per altre piattaforme, ivi inclusa Amiga con CPU 68k o PowerPC. Quello che rende notevole il progetto MkLinux è che adattare un kernel monolitico come quello di Linux ad una architettura dotata di HAL è un compito tutt'altro che banale che, se fosse adottato in tutte le attuali incarnazioni di Linux, costituirebbe un notevole passo avanti in fatto di portabilità.

    Attualmente MkLinux funziona sulla maggior parte dei sistemi PowerMac e tra breve anche sui nuovi G3. Il boot di Linux si ottiene grazie ad una estensione da aggiungere alla cartella sistema di MacOS.

    Riferimenti

    Sito Internet:

    http://www.mklinux.org/


  • MkAmiga

    LinuxPPC Banner

    Tanto per rimanere in tema, sulla scia di MkLinux adesso esiste perfino un tentativo di adattare AmigaOS al microkernel Mach. Si tratta della tesi di laurea presentata da Stephen Ruppert, conosciuto su Amiga come autore dell'HyperText Datatype System. Stephen è riuscito a mettere insieme gli stessi sorgenti del Mach distribuito con MkLinux con i sorgenti in C di Exec e della dos.library che fanno parte del progetto AROS (Amiga Replacement OS), creando così il sistema operativo MkAmiga, che potrebbe benissimo essere l'incarnazione del misterioso sistema operativo ibrido UNIX/Amiga ipotizzato recentemente da Phase5. Si tratta infatti di un core UNIX sopra al quale gira una versione di AmigaOS profondamente diversa all'interno, pur manternendo un elevato grado di compatibilità a livello di sorgente con i programmi attuali per Amiga.

    A dire il vero, l'attuale funzionalità di MkAmiga è molto limitata. Pur trattandosi di un progetto molto interessante dal punto di vista accademico, la sua utilità pratica rimane dubbia, poichè AmigaOS è davvero troppo differente dal microkernel Mach per potervisi integrare in modo soddisfacente. Intanto, è importante che qualcuno abbia dimostrato che una cosa del genere è possibile, offrendo così un valido appiglio per chiunque volesse cimentarsi in un progetto analogo di carattere più pratico.

    Dopo aver visto MkAmiga, le intenzioni di Phase 5 non appaiono più così fantasiose. Perfino le discutibili dichiarazioni rilasciate al World of Amiga dai rappresentanti di Amiga International riguardo all'integrazione di AmigaOS con "altri sistemi operativi" ora non sembrano più del tutto infondate.

    Riferimenti

    Sito Internet:

    http://www.uni-mainz.de/~ruppert/


  • NetBSD 1.3.2

    Presso ftp.netbsd.org ed mirror vari è disponibile NetBSD per Amiga aggiornato alla versione 1.3.2, e presto sarà rilasciata la version 1.4, attualmente in fase di sviluppo.

    NetBSD 1.3 e le successive versioni 1.3.x costituiscono un aggiornamento sostanziale rispetto alle precedenti release, integrando una grande quantità di migliorie che sono state sviluppate durante 18 mesi di lavoro congiunto degli sviluppatori che partecipano a questo progetto. Nel passaggio dalla precedente versione 1.2.1 alla attuale 1.3.2 sono stati riveduti molti punti cardine del sistema operativo, portando così il kernel e la distribuzione ad uno stadio di maturità decisamente superiore.

    In particolare, dalla versione 1.3 è stato integrato il sistema di gestione dei package già disponibile in FreeBSD, che permette di aggiungere e rimuovere componenti al sistema in modo automatico come avviene su Linux e in altri sistemi operativi. E' stato migliorato il sistema di swap, che è ora più efficiente e versatile e quello dei moduli del kernel caricabili dinamicamente (lkm). Inoltre è disponibile anche un filesystem EXT2 compatibile con quello di Linux ed il supporto per l'audio è adesso più completo e robusto. X11R6.3 è stato integrato nel sistema assieme al server XFree86. Molti programmi di terze parti inclusi nel sistema sono stati aggiornati alle ultime versioni disponibili.

    Il porting per Amiga e DraCo supporta adesso la totalità dei controller SCSI disponibili, eccetto quelli montati sulle schede PowerUP di Phase 5. Alle schede grafiche supportate si è aggiunta la CyberVision64/3D. Il kernel permette ora l'emulazione software della FPU per i sistemi che ne sono sprovvisti e il già citato supporto audio, per adesso limitato al chipset di Amiga ed alla scheda Melody.

    Nel prossimo futuro sarà integrato nel kernel un innovativo sistema di gestione della memoria virtuale, sostanzialmente migliore dell'attuale, il supporto per i kernel thread e per il SMP (Multi Processing Simmetrico), nonchè il supporto di nuovi sistemi basati sul PowerPC. Nel frattempo, i più temerari che volessero pregustare queste novità possono prelevare i sorgenti del kernel in fase di continuo sviluppo (NetBSD-current) e compilali sul proprio computer.

    Riferimenti

    Sito Internet:

    http://www.netbsd.org

    FTP:

    ftp://ftp.netbsd.org/pub/NetBSD/


  • Un confronto tra NetBSD e Linux

    NetBSD, vale la pena ricordarlo, è un sistema UNIX basato sulla Berkeley Standard Distribution, che rispetto a tutti gli altri sistemi UNIX possiede una portabilità eccezionalmente elevata, ed è quindi disponibile per molte diverse piattaforme alle quali se ne aggiungono continuamente di nuove. Di contro, il kernel di Linux, progettato per funzionare esclusivamente su sistemi i386 e ad essi strettamente legato, è tuttora afflitto da problemi di impostazione talmente gravi che ogni nuova piattaforma supportata richiede la revizione di grandi porzioni del codice. Di conseguenza, attualmente i progetti Linux per DEC Alpha, Linux68k e LinuxPPC (MkLinux) seguono uno sviluppo del tutto disgiunto da quello del kernel originale, con tutti i problemi che questo approccio comporta.

    La filosofia che sta alla base di NetBSD è diametralmente opposta. Ogni nuova caratteristica che viene implementata nel kernel viene progettata per essere il più possibile astratta ed indipendente dall'architettura di ogni singolo sistema. NetBSD oggi possiede sottosistemi portabili per la gestione della memoria virtuale, il DMA, il supporto SCSI, i bus di espansione, le schede grafiche, l'audio, le schede di rete, gli slot PCMCIA e molto altro. In questo modo, i benefici di una miglioria apportata da uno sviluppatore per uno dei porting di NetBSD spesso si riperquotono positivamente anche su tutte le altre piattaforme. Nel 1974, la portabilità costituiva indubbiamente l'obbiettivo primario nelle intenzioni dei pionieri che iniziarono la progettazione di UNIX presso gli AT&T Bell Laboratories. Oggi, NetBSD è il degno testimone di un quarto di secolo di storia di UNIX e ne rispecchia tuttora lo spirito originale.

    Tuttavia, la più grande differenza tra il mondo di Linux e quello di NetBSD, più che nei sistemi operativi, sta nella mentalità degli sviluppatori che ad essi si dedicano. Con l'attuale base di utenza, Linux detiene oggi un primato schiacciante sugli altri sistemi operativi Freeware.
    Non a caso, molti incalliti di UNIX non esitano a definirlo "il Windows del mondo UNIX", non senza un pizzico di disprezzo. Potete verificarlo personalmente visitando il canale IRC "#unix", in cui porre domande riguardanti Linux comporta spesso e volentieri l'espulsione immediata dal canale, accompagnata da pittoresche note di biasimo.
    E' presumibile che i fan di Linux siano per la maggior parte ex-utenti MS-DOS o Windows che, evidentemente disgustati dalla limitatezza di questi ambienti, hanno trovato il coraggio di migrare su UNIX. Si tratta quindi di utenti che un tempo erano abituati ai programmi e ai modi di operare che noi tutti conosciamo. Una volta passati a UNIX, la nostalgia dei menu guidati e dell'help in linea si fa spesso sentire, perciò le installazioni di Linux sono piene di accorgimenti atti a far sentire a proprio agio l'utente medio, per esempio definendo degli alias in stile MS-DOS per i comandi UNIX più usati ed arricchendo il sistema di tante frivolezze e comodità che fino ad oggi erano sconosciute agli utenti classici di UNIX. Non a caso Linux è da tutti considerato il sistema UNIX più semplice da installare e da configurare, nonchè l'unico ad essere reperibile praticamente in tutti i negozi di computer. Senza dubbio la disponibilità di Linux è un fatto positivo, perchè costituisce per molti un occasione unica per avvicinarsi ad un modo più evoluto di usare i computer.
    La quota di mercato di Linux è in continua ascesa (sempre che di "mercato" si possa parlare, trattandosi di free software), ed è certamente innegabile che oggi Linux sia l'unico sistema operativo non Microsoft a poter vantare un simile successo.

    Il team che sviluppa NetBSD appartiene invece ad una scuola di pensiero più tradizionale, restia a lasciarsi ammaliare dalle tentazioni di una interfaccia utente accattivante e dei tool che permettono anche agli utenti inesperti di cavarsela senza leggere una riga di documentazione. NetBSD è decisamente un sistema operativo rivolto agli esperti nell'uso di UNIX, che richiede una conoscenza piuttosto approfondita del sistema fin dalle prime fasi dell'installazione. La documentazione è completa ed accurata, ma è scritta per chi sa già destreggiarsi nella terminologia e nei concetti che sono alla base di UNIX. E mentre lo sviluppo di Linux oggi tende quasi esclusivamente alla creazione di nuove utility di amministrazione semplici da gestire e di interfacce grafiche sempre più simili a Windows, destinate nel prossimo futuro ad allargare la base di utenza anche agli utenti del tutto digiuni di informatica, l'impegno degli sviluppatori di NetBSD è volto ad accrescere il sistema operativo dal punto di vista tecnologico, implementando caratteristiche sempre più raffinate e complesse. La qualità e l'organizzazione dei sorgenti è ammirevole: l'esame dei sorgenti del sistema rivela una grande quantità di soluzioni audaci ed innovative. A questo si aggiunge l'elevata configurabilità del kernel, che permette di creare versioni tagliate su misura per le proprie esigenze.


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L'impaginazione è Copyright (C) 1998, Interactive di Danelon Luca.
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