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Smart File System e Professional File System

a cura di Bernardo Innocenti



Considerazioni sul FastFileSystem

Il filesystem nativo di Amiga fu progettato originariamente con il linguaggio BCPL prima del 1985, e venne riscritto in C con l'avvento dell'OS 2.0. Da allora la sua struttura non è più cambiata in modo radicale, eppure il FastFileSystem è da sempre considerato piuttosto efficiente ed affidabile. Pur essendo stato progettato molti anni fa, il FastFileSystem si rivela in molti casi adeguato alle esigenze di un computer moderno. In effetti possiede quasi tutte le caratteristiche dei filesystem per UNIX, tra cui la possibilità di creare dei link e di mantenere informazioni sui proprietari dei file ed i relativi permessi di accesso. A differenza del filesystem di MacOS, non ha la tendenza a corrompersi spesso e, al contrario dei filesystem di MS-DOS e di Windows (FAT, VFAT, FAT32) non presenta limiti considerevoli sui nomi dei file e sulla lunghezza dei cluster.

Le uniche pecche del FFS sono la lentezza nella lettura delle directory e nello spostamento all'interno dei file di grandi dimensioni. Il FFS possiede soltanto una semplice strategia di allocazione dei file, pertanto soffre di una spiccata tendenza alla frammentazione che con il tempo ne riduce ulteriormente le prestazioni. Inoltre, se il sistema viene riavviato mentre è in corso un'operazione di scrittura, accade talvolta che la partizione debba essere rivalidata al boot successivo.

SmartFileSystem e Professional File System sono due nuove soluzioni che che presentano alcuni vantaggi tra cui una maggiore velocità ed una affidabilità superiore.

SFS

Caratteristiche di SmartFileSystem

SmartFileSystem, SFS d'ora in avanti, è un prodotto freeware che presenta alcune interessanti caratteristiche:

  • Lettura veloce delle directory

  • Spostamento veloce anche nei file estramente lunghi

  • Scrittura sul disco senza possibilità di corruzione del filesystem in caso di crash o blackout (safe writing)

  • Dimensione dei blocchi configurabile da 512 bytes fino a 32KB

  • Possibilità di creare partizioni più grandi di 4GB

  • Nomi dei file lunghi fino a 100 caratteri

  • Cache read-ahead per velocizzare la lettura

  • Maggiore efficienza nell'uso dello spazio su disco

  • Predisposizione per la deframmentazione in background

PFS

Caratteristiche di Professional File System

Professional File System (PFS) è invece un prodotto commerciale, scritto dall'autore di AmiFileSafe (AFS) e con esso compatibile al livello di struttura della partizione. Le sue caratteristiche principali sono:

  • Elevata velocità nella lettura e nella scrittura dei file e nella scansione delle directory

  • Scrittura sul disco con operazioni atomiche che prevengono la corruzione del filesystem in qualsiasi caso (atomic commit)

  • Elevata stabilità ed affidabilità

  • Compatibilità con partizioni di AmiFileSafe

  • Predisposizione per la deframmentazione in background

  • Possibilità di recupero dei file cancellati erroneamente

  • Possibilità di limitare la dimensione di un file con troncamento automatico (utile per i logfile)

Prova di funzionamento

Abbiamo installato entrambi i filesystem per poterne giudicare la qualità e per effettuare su di essi alcuni test di velocità.

Entrambi appaiono molto ben progettati. SmartFileSystem gode di una struttura logica di concezione più recente, che si discosta maggiormente da quella del FFS. Invece PFS, come anche AmiFileSafe, ricalca la struttura del FFS piuttosto fedelmente, con gli svantaggi che questo comporta.

PFS viene distribuito con l'utility diskvalid, che permette di riparare il filesystem nel caso dovesse corrompersi. Potrebbe sembrare uno strumento superfluo per un filesystem progettato in modo da non corrompersi mai, ma l'esperienza insegna che in questi casi la prudenza non è mai troppa. Anche l'autore di SmartFileSystem prevede la creazione di un tool analogo, che per adesso non è disponibile (esiste solamente un'utility di verifica della struttura non in grado di riparare eventuali errori).

Sul piano della frammentazione, entrambi appaiono piuttosto abili nel ridurre il fenomeno al minimo. Sia SFS che PFS sono progettati in modo da poter essere deframmentati in modo sicuro e senza dover bloccare la partizione, utilizzando dei tool di riorganizzazione che non sono ancora disponibili.

La velocità di scansione delle directory, di creazione e di cancellazione dei file è molto elevata, con qualche vantaggio a favore di SFS. PFS appare invece piuttosto lento nella lettura e nella scrittura dei file. Il FFS, grazie alla sua semplicità interna, riesce ad essere molto più efficiente nella lettura continua di grandi file. SFS supera in velocità il FFS nelle letture di piccole dimensioni grazie alla sua cache read-ahead. Questo vantaggio permette di migliorare di molto le prestazioni dei programmi che non fanno uso di grossi buffer di lettura, come ad esempio i compilatori, i newsreader ed i browser.

Dai nostri test risulta inoltre che SFS, tuttora allo stadio di beta testing, presenta ancora alcuni bug che possono causare la corruzione del filesystem in rare circostanze. L'autore è avvisato del problema che dovrebbe quindi essere risolto al più presto. PFS non ha rivelato problemi durante l'uso, sebbene il suo predecessore, AFS, nelle prime versioni mostrava alcuni problemi più o meno nascosti che portavano prima o poi alla corruzione del filesystem. Abbiamo realizzato dei test intensivi concepiti per valutare il comportamento dei filesystem in condizioni di stress estremo. Le prove effettuate comprendevano tre diversi task che si occupavano di creare, cancellare e e spostare una grande quantità e varietà di file, directory e link. Nel frattempo un quarto task effettuava una scansione casuale del contenuto della partizione. Questo stesso tipo di test un anno fa aveva rivelato gravi problemi di stabilità in AmiFileSafe.

Conclusioni

Ad evitare spiacevoli sorprese, consigliamo a tutti gli utenti che volessero passare a SFS oppure a PFS di installarli su una partizione di prova da riempire con file di scarsa importanza, possibilmente facendone un backup. Non ci si deve limitare ad una prova superficiale. Conviene attendere qualche settimana ed usare intensivamente la partizione di prova durante questo periodo. Se non si presentano problemi, allora è ragionevole fare il grande passo e convertire tutte le proprie partizioni al nuovo filesystem.

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